di Enrico Ganz

 

Il giorno 4 gennaio 2015 nella chiesa di san Giacomo dall’Orio a Venezia è stata inaugurata l’icona di San Giacomo, opera dell’iconografo Amedeo Gion.

Secondo gli Atti degli Apostoli san Giacomo, figlio di Zebedeo, fu il primo apostolo martire. Avrebbe compiuto un viaggio missionario in Spagna e per questo motivo è tradizionalmente rappresentato nelle vesti di un pellegrino munito di bastone da viaggio, bisaccia, borraccia, conchiglia per bere e libro o rotolo della predicazione evangelica.

Gion ci presenta un san Giacomo dallo sguardo attento e sospeso, in cui si può cogliere profonda concentrazione nell’ascolto della Parola di Dio. Ma questo sforzo non lo affatica; piuttosto, lo rende sereno.

Egli si staglia in un ambiente naturale spoglio, poiché il suo animo è rapito dalla parola divina in una dimensione nella quale si dimenticano le bellezze terrene, essendo essa stessa una bellezza sufficiente ad appagare l’animo.

 

L’opera è stata realizzata nel rispetto della tradizione russa dell’icona, utilizzando colori a tempera composti da terre naturali e da pietre preziose ridotte in polvere. I pigmenti sono stati addizionati a una soluzione di tuorlo d’uovo e di vino bianco. La doratura è stata effettuata a guazzo con foglia d’oro.

Riteniamo che la chiesa di San Giacomo dall’Orio sia stata abbellita da questa icona. Essa ben si armonizza esteticamente all’atmosfera orientale del suo ambiente interno, richiamando al contempo il visitatore ai valori spirituali tramite la traduzione iconografica della Sacra Scrittura.