di Enrico Ganz

 

Avendomi alcune persone chiesto quale significato abbia il cigno rappresentato nel dipinto ad olio “Nascita dell’Universo”, da me inserito nella sezione “Pittura” del sito, sottosezione “Solitudine”, e perché sia stata scelta questa immagine, riporto una sintesi sulle fonti e sull’idea all’origine della rappresentazione.

La principale fonte è “Il cigno di Tuonela”, opera musicale romantica di Jean Sibelius – realizzata tra il 1893 e il 1895 – nella quale “archi molto divisi e successivamente un’arpa rappresentano il fiume, mentre un solitario corno inglese delinea il cigno” (1). L’opera si ispira al poema finnico Kalevala e costituisce una parte del ciclo musicale dedicato all’eroe Lemminkäinen.

Questo personaggio compare nell’undicesimo capitolo del poema. Dopo una delusione amorosa Lemminkäinen decide di recarsi a Pohjola, per trovare una sposa. Sua madre non è d’accordo, essendo molto pericoloso percorrere le terre del Nord. Lemminkäinen decide comunque di intraprendere il viaggio e lascia alla madre il suo pettine: se il pettine sanguinerà, ella saprà che suo figlio non è più in vita o che è in grave pericolo. Giunto a Pohjola, Lemminkäinen si cimenta in difficili prove, per poter avere in sposa la giovane che desidera, figlia di Louhi, malvagia signora del luogo. L’ultima prova è particolarmente impegnativa: deve catturare il nero cigno, traghettatore di defunti, che abita nel fiume circondante il regno dei Morti. Nel corso dell’impresa Lemminkäinen è ucciso a tradimento dal pastore Märkhähattu e da un’idra; il suo corpo è gettato nella cascata di Tuoni ed è fatto a pezzi da Tuoni. La madre di Lemminkäinen sospetta quanto è accaduto, notando gocce di sangue che rigano i denti del pettine; ottenute informazioni dalla reticente Louhi e dall’amico Sole, corre al fiume, recupera le membra del figlio e con arti magiche, avvalendosi anche di un santo unguento, procurato da un’ape, ricompone e riporta in vita il corpo del figlio, convincendolo infine a desistere dall’impresa di catturare il cigno.  

Sibelius compose quattro brani musicali dedicati a questo mito: “Lemminkäinen e le fanciulle dell’isola”, “Lemminkäinen in Tuonela”, “Il cigno di Tuonela” e “Il ritorno di Lemminkäinen”.

Nella mitologia finnica la Terra si colloca in un universo che si compone di una vasta cupola celeste, sorretta da una colonna centrale. La colonna è circondata da un gorgo marino, via di ingresso al regno dei Morti. Un fiume sotterraneo circonda il regno dei Morti e un cigno nero, traghettatore per i defunti, ne solca le infide acque.

Questa descrizione chiarisce alcune caratteristiche del dipinto, che richiamano le gesta dell’eroe Lemminkäinen: vi è la presenza del cigno, del fiume, una scia di sangue, la luce della rinascita. In realtà, si può osservare che il cigno non è nero, come il triste cigno di Tuonela, ma bianco, e si allontana dal desolato regno dei Morti, alludendo piuttosto alla salvifica madre dell’eroe. Nella mitologia finnica gli uccelli sono anche latori di vita per gli esseri umani.

Nelle mie intenzioni la scena dipinta trascende l’episodio particolare del poema, per definire simbolicamente la nascita dell’Universo. Il cigno è un simbolo del regolato dispiegarsi della nostra realtà; un dispiegarsi che ebbe inizio nell’istante in cui, alcuni miliardi di anni fa, in un punto infinitesimale di un più vasto e ignoto universo, per il quale potremmo pensare al Tuonela del poema finnico, esplose “qualcosa”, che divenne la realtà spazio-temporale nella quale siamo immersi, ma della quale le risorse della nostra intelligenza e le strumentazioni disponibili non sono state finora in grado di darci una chiara comprensione, restando ampiamente misteriosa la sua origine, la sua evoluzione futura e la sua architettura.

Bibliografia

  1. Anthony Barton. Introduzione a “Finlandia. Valse triste. Tapiola. Der schwan von Tuonela”; direttore d’orchestra H von Karajan. Deutsche Grammophon.