Fig. 1 – Smith & Wesson 460 XVR e cartuccia .454 Casull: una possibilità per contrastare l’attacco di un leone

di Enrico Ganz

In data 11 novembre 2023 un maestoso leone è apparso per le vie di Ladispoli, paese situato lungo il litorale laziale. L’animale è stato catturato in un canneto alcune ore dopo la sua fuga. Fortunatamente non vi sono state vittime tra gli abitanti. Il sindaco ha dichiarato in un’intervista che nel 2017 il Comune aveva tentato di impedire al Circo di collocarsi in paese, ma il TAR del Lazio aveva dato ragione al Circo e il Comune aveva dovuto infine provvedere al risarcimento dei ricorrenti. Se pensiamo alle decisioni del Consiglio di Stato in relazione alla vicenda dell’orsa che assalì e uccise un giovane in Trentino, dovremmo cominciare a chiederci quali menti lavorino nei TAR; probabilmente persone molto tecniche, che fanno rispettare le leggi senza curarsi di aspetti inerenti la sicurezza della persona umana. 

La vicenda capita a proposito con quanto ho recentemente scritto. 

Si avverte in particolare l’esigenza che sia modificata la legge relativa al trasporto delle armi per i detentori di porto d’armi per uso sportivo. 

Per legge, un detentore di porto d’armi per uso sportivo non può trasportare le proprie armi cariche e può trasportarle solo dal proprio domicilio a un Centro di Tiro a Segno. Non possiamo che comprendere in parte questa decisione del legislatore: nella maggior parte delle situazioni non vi sarebbe motivo di trasportare le proprie armi cariche e con destinazioni diverse da quella indicata. Se così accadesse, sorgerebbe evidente il sospetto che queste armi siano trasportate con finalità di difesa o offesa nei confronti di un essere umano. La legge provvede quindi ad attenuare un rischio ben preciso correlato all’utilizzo delle armi da fuoco nella prospettiva di una tutela della vita umana. 

Ma per quale motivo non dovrebbe essere previsto che un detentore di porto d’ami in senso lato porti un’arma carica in un contesto ben preciso, ovvero in una situazione di pericolo determinata da un grande predatore? Può essere il caso di un escursionista, che si inoltra in territori frequentati dagli orsi, o di un cittadino, che deve uscire sulla via del proprio paese o andare in campagna mentre circola un leone o una pantera fuggite da una gabbia. 

In definitiva, il rilascio di qualunque porto d’armi richiede il superamento di un corso per il maneggio delle armi e una valutazione psichiatrica. Non si parte quindi dalla premessa che un detentore di porto d’armi per uso sportivo sia una persona socialmente pericolosa! (Nota 1) Cominciamo invece a partire dalla premessa che la sicurezza dell’essere umano è prioritaria. Non si può quindi negargli di provvedere alla propria sicurezza con i mezzi più utili disponibili in un determinato contesto. 

 

Nota 1 – Potremmo invece ben discutere sulla pericolosità sociale di coloro che incentivano l’introduzione di predatori in Italia