di Enrico Ganz
La seguente procedura segue concettualmente alla procedura per la riparazione di una tacca di mira, presentata nel precedente articolo di questo sito. Infatti, considerando che mirino e tacca di mira sono interdipendenti, la modifica di uno dei due elementi può richiedere la sostituzione dell’altro. In altri casi può definirsi da parte del tiratore l’orientamento a sostituire un semplice mirino metallico di colore nero, arancione o bianco con un mirino a fibre ottiche, meglio visibile in luce diurna (Fig. 1), o con un mirino al trizio per la visione crepuscolare. In altri casi può essere avvertita l’esigenza di sostituire un mirino a fibre ottiche di un determinato colore (solitamente verde, arancione o rosso) con un analogo mirino di colore diverso. Ogni azienda di revolver ha i propri sistemi per connettere alla canna i mirini e anche nell’ambito di una stessa marca vi possono essere agganci che differiscono tra i modelli. Presento qui la procedura per lo sgancio e l’aggancio del mirino che è valida per la maggior parte dei modelli di revolver Smith & Wesson.
Meccanismo di stabilizzazione del mirino
In figura 3 sono evidenziati i componenti che assicurano la stabilità del mirino (A): un cilindro con estremità conica (D), una molla (E), una barretta metallica (C) e una vite con intaglio a stella (B). In figura 4 è evidenziato il modo in cui questi componenti interagiscono.
La base del mirino è accolta in una camera situata nella parte superiore e anteriore della camicia della canna (Fig. 2, indicazione 3). La camera si prolunga in una sezione tubolare anteriore filettata (Fig. 2, indicazione 2), nella quale trova posto una vite (Fig. 3, indicazione B; fig. 4), e in una sezione posteriore tubolare, che accoglie posteriormente una molla e anteriormente un cilindro con un’estremità conica e un’estremità cava (Fig. 3, indicazione D e E; fig. 4). Il cilindro è cavo per l’alloggiamento di parte della molla. L’estremità anteriore conica si inserisce a pressione nell’angolo tra la base e il collo del mirino; l’effetto è una pressione sul mirino, che è spinto contro la barretta trasversale anteriore (Fig. 4).
La barretta (Fig. 1; fig. 3, indicazione C) attraversa trasversalmente la camicia della canna (Fig. 2, indicazione 1) e la camera del mirino al davanti e a ridosso del collo del mirino, contribuendo a immobilizzarlo (Fig. 4). Ha un diametro di 1 mm.
La vite (Fig. 3, indicazione B) esercita una forza diretta trasversalmente al maggior asse della barretta, contribuendo a immobilizzarla (Fig. 4). In sua assenza i due stretti forellini della camicia, impegnati dalla barretta (fig. 1), non sarebbero sufficienti a mantenerla in sede per effetto delle vibrazioni determinate dagli scoppi delle cartucce.
Smontaggio del mirino
Per procedere allo smontaggio deve essere dapprima svitata la vite a stella inserita sulla faccia anteriore della camicia della canna. Segue la rimozione della barretta, che è favorita da una pressione antero-posteriore applicata digitalmente sul corpo del mirino. Un ferro a punta smussa (Fig. 5) è quindi premuto su una delle due estremità della barretta, facendola affondare nel piccolo incavo della camicia (Fig. 2, indicazione 1). L’ulteriore spinta deve essere effettuata con una barretta metallica avente diametro di 1 mm, per esempio utilizzando un chiodo per legno, manovrato nella morsa di una pinza (Fig. 5).
Ora il mirino può essere parzialmente sollevato, ma non è ancora rimovibile, stante la pressione del cilindro contro il suo collo. Il cilindro deve essere arretrato posteriormente, inserendo una barretta con diametro di 1,5 – 2 mm (Fig. 5) attraverso l’apertura filettata posta sulla faccia anteriore della camicia della canna (Fig. 2, indicazione 2) e spingendola contro il cilindro. Anche la barretta deve essere manovrata nella morsa di una pinza, dovendosi esercitare una significativa pressione contro la resistenza della molla. Mantenendo la pressione sul cilindro, la base del mirino può essere disimpegnata dalla camera.
Liberata la camicia della canna dal mirino, deve essere posta attenzione a non perdere il cilindro e la molla, che potrebbero uscire all’esterno attraverso l’apertura anteriore della camera, se si inclina verso il basso la canna del revolver.
Montaggio del nuovo mirino
Il posizionamento del nuovo mirino segue la procedura inversa.
Al termine della sostituzione è necessaria una ritaratura della mira con il metodo descritto nel precedente articolo (Fig. 6).