di Enrico Ganz

 

Come sappiamo, una parte della popolazione ritiene opportuno evitare la vaccinazione per la prevenzione delle gravi infezioni da SARS-CoV-2. I cosiddetti “No vax” contestano l’invito alla vaccinazione con varie argomentazioni, quali

  • non si è conclusa effettivamente la sperimentazione con i vaccini attualmente in uso in Italia (attualmente sono in uso due tipi di vaccino a mRNA);
  •   il vaccino non protegge dal contagio;
  • è preferibile contrarre l’infezione, se si gode di buona salute, per ottenere la migliore immunità possibile;
  • l’infezione da SARS-CoV-2 non esiste (negazionismo). 

Molti esperti sono intervenuti nel dibattito, adducendo motivazioni più o meno valide a sostegno della vaccinazione.

Ma vi è infine un ben preciso, unico, motivo per il quale la vaccinazione è un dovere per un cittadino:

la vaccinazione riduce la gravità della malattia e perciò riduce il carico di impegno nei reparti di Rianimazione e nei restanti reparti ospedalieri.

Abbiamo ormai compreso che nel periodo invernale tale carico è tale da compromettere la programmazione degli interventi chirurgici e l’accesso alle cure ospedaliere per cause diverse dal COVID. 

Si deve altresì prendere atto che le risorse economiche e umane non ci consentono di potenziare le strutture e il personale del Sistema sanitario in modo adeguato, per fronteggiare le necessità di cura ospedaliera dei pazienti COVID in aggiunta alle necessità di cura per le restanti patologie. 

Uno Stato democratico non può obbligare alla vaccinazione, né può negare ai cittadini “No vax” un’assistenza sanitaria per la cura del COVID. Ma non è neppure accettabile che “democrazia” significhi “fare quel che mi pare con danno altrui”. Dovrebbero essere quindi previste pene consistenti in severi risarcimenti per coloro che ricorressero a cure ospedaliere per COVID in assenza di certificazione vaccinale, ostacolando di fatto l’assistenza sanitaria ai cittadini affetti da ogni altro tipo di patologia. In altri termini, se non è ammissibile che un iscritto al Sistema sanitario debba pagare le proprie cure ospedaliere, potrebbe essere ammissibile che debba pagare per il danno causato ad altri pazienti, avendone ostacolato l’accesso alle cure a causa della necessità di impegnare risorse per la cura della sua infezione da SARS-CoV-2, che poteva essere prevenuta, perlomeno nella sua gravità, dalla vaccinazione.

Concludo, ricordando quattro considerazioni che dovrebbero fugare i dubbi residui sull’appropriatezza della vaccinazione:

  • abbiamo ormai compreso che la vaccinazione non evita il contagio. Non sono necessari studi, l’esperienza stessa ce lo dice. Ma proprio questo fatto deve rasserenare i no vax e indurli a un ripensamento. Infatti, vi è pur sempre la possibilità di potenziare in modo naturale il proprio sistema immunitario, contraendo l’infezione, ma con il supporto di una “preattivazione” del sistema immunitario, indotta dal vaccino. Il vantaggio di questa pre-attivazione è una riduzione significativa del rischio di malattia grave e di mortalità, nonchè di un ingiustificato sovraccarico del Sistema sanitario.
  • Nessun adulto può considerarsi immune da un grave decorso della malattia, tale da concludersi con reliquati polmonari o con il decesso. Il fatto di essere “di sana e robusta costituzione” può occasionalmente non essere sufficiente, richiedendosi ulteriori credenziali per il sistema immunitario. Infatti, un selettivo difetto genetico può renderci suscettibili a una forma grave della malattia, ma al momento non è possibile identificare i soggetti a rischio. Per quale motivo, quindi, mettere a repentaglio la propria salute, potendo evitare questa eventualità con il vaccino?  
  • La tollerabilità dell’organismo umano ai vaccini a mRNA è stata finora ottima. E per questo scopo, non è neppure necessario affidarsi a studi scientifici, è preferibile chiedere ai propri conoscenti. Non dovrebbero intimorirci effetti collaterali che non comportano invalidità permanente o mortalità.
  • il vaccino Novavax, cositituito da proteina virale purificata, potrà essere presto un’ottima alternativa per coloro che diffidano dei vaccini a mRNA.