di Enrico Ganz

 

In data 6/2/2023 alle ore 2.17.36 si è verificato in Turchia, nella provincia di Kahramanmaras, un terremoto con magnitudo 7,9 localizzato a latitudine 37.20 e longitudine 37.06 ad una profondità di 20 Km (dati INGV). Nella stessa giornata alle ore 11.24.52 si è verificata una scossa sismica con magnitudo 7,5 (lat 38.09 long 37.27, profondità 28 Km). Tra le ore 2.28 e le ore 23.29 del 6/2 si sono contate ulteriori 38 scosse sismiche con magnitudo compresa tra 4,5 e 5,6 in aree a latitudine e longitudine del tutto prossime a quelle sopra riportate ad una profondità compresa tra 20 Km e 157 Km. Due di queste scosse sono state localizzate in mare. 

Le conseguenze di questo evento sono state ben documentate e rese pubbliche tramite i mezzi di informazione. 

In questo scritto mi soffermo esclusivamente sulle variazioni della pressione atmosferica nelle giornate antecedenti il terremoto, sulla linea di due miei precedenti articoli, pubblicati in questo sito, che hanno messo in rilievo un duplice calo pressorio prima di alcuni terremoti, in particolare se di elevata magnitudo. Le mie osservazioni sono state a suo tempo stimolate dalla lettura di un articolo di Jing e al, risalente al 2013 (1), nel quale è descritta questa particolare associazione tra variazioni della pressione atmosferica ed eventi sismici.

Se consideriamo l’area aeroportortuale di Larnaca a Cipro, posto a circa 400 Km di distanza da Kahramanmaras, la pressione atmosferica si mantiene > 1012 mbar perlomeno dal primo dicembre 2022 fino a fine gennaio 2023, quando scende bruscamente a 1004 il 31 gennaio 2023. Risale rapidamente a 1022 mbar il giorno 3 febbraio e crolla a 997 mbar il giorno 6 febbraio, data dell’evento sismico in Turchia. Nel grafico della pressione si notano quindi due rapide discese pressorie prima dell’evento sismico. 

Consideriamo ora l’area aeroportuale di Kahramanmaras, in tutta prossimità del sisma. La pressione atmosferica si mantiene > 1015 mbar da dicembre 2022 fino agli ultimi giorni di gennaio 2023 con l’eccezione di una breve discesa a 1012 mbar tra il 24 e il 25 dicembre. Negli ultimi giorni di gennaio la pressione scende progressivamente, raggiungendo il minimo a 1003 mbar tra il 31 gennaio e il 2 febbraio; risale rapidamente a 1.023 mbar il giorno 3 febbraio e precipita nuovamente a 1003 mbar in data 6 febbraio, giorno dell’evento sismico (Nota 1), per risalire fino a 1027 mbar il giorno 9 febbraio (Fig. 1).

Anche in questo evento sismico osserviamo quindi un duplice rapido calo della pressione atmosferica; nel caso specifico, il primo picco si è manifestato sei giorni prima, il secondo picco il giorno dell’evento. 

Il periodo considerato è stato caratterizzato da nuvolosità marcata e da basse temperature (tra 9 °C e – 5 °C). La velocità del vento ha presentato tre picchi a circa 37 Km/h nelle date 2, 7 e 8 febbraio: prevalentemente in direzione Ovest il 2/2, in direzione Nord il 7 e 8/2 (Nota 2).

 

Un evento prevedibile?

Il tracciato della pressione atmosferica presenta una linea piuttosto stabile per molte settimane, alla quale segue una duplice discesa nell’arco di alcuni giorni, evidenziata nel grafico di fig. 1. Come prima accennato, è possibile riscontrare questo aspetto del grafico prima di significativi terremoti. Nel caso specifico sarebbe interessante valutare l’estensione del territorio in cui il grafico della pressione atmosferica presenta questo particolare duplice picco. E’ probabilmente un’area molto estesa, considerando che è riscontrabile anche a Cipro, area posta a 400 Km di distanza da Kahramanmaras. 

Come si nota dal grafico, la previsione del “duplice picco” si sarebbe potuta avere nel pomeriggio del 5/2. Se si fosse voluto considerare questo dato quale previsione di un importante terremoto, si sarebbe dovuto definire l’area geografica coinvolta, si sarebbe dovuto quindi identificare le città poste lungo o in prossimità delle faglie sismiche che percorrono tale area e lo storico dei terremoti in tali città. 

Si può immaginare a questo punto la difficoltà di gestire un avviso di allerta, obbligando gli abitanti di varie città a trascorrere all’aperto, ad adeguata distanza dalle abitazioni, la fredda notte tra il 5 e il 6 febbraio, senza avere la certezza della data precisa dell’evento e del sul effettivo verificarsi. 

 

Note

Nota 1

In realtà la registrazione si interrompe su un valore in calo al momento della scossa di terremoto, per riprendere il giorno 7/2; il valore potrebbe essere stato anche inferiore a 1003 mbar nelle ore successive al sisma.

Nota 2

Non sono stati acquisiti i dati nelle ore immediatamente successive all’evento sismico.

Nota 3

I dati di pressione atmosferica sono visualizzabili nel sito Weather Spark. 

I dati relativi all’evento sismico sono visualizzabili nel sito dell’INGV.

 

Bibliografia

  1. Jing F., Shen X.H., Kang C.L., Xiong P. Variations of multi-parameter observations in atmosphere related to earthquake. Nat Hazards Earth Syst Sci 13, 27-33, 2013.