Il Padre Nostro
Immagini nella luce di una preghiera“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
τὸν ἄρτον ἡμῶν τὸν ἐπιούσιον δὸς ἡμῖν σήμερον·
La cena di Emmaus
Olio su tela
113,10 cm x 165,05 cm
“Dacci oggi il pane quanto basta per questa giornata”: “Chi prega con queste parole intende rifiutare la logica mondana dell’accumulo dei beni per sé. L’orante chiede che il cuore sia liberato dalla bramosia del possesso e dall’angoscia per il domani.” (Fabris AF)
Molto si potrebbe scrivere sulle difficoltà di una traduzione certa dell’originale versetto in greco antico del vangelo di Matteo, che è una traduzione del disperso testo in aramaico. In particolare, pone qualche problema interpretativo il termine “ἐπιούσιον”, riferito al pane, non avendo riscontro nella letteratura greca. Tuttavia, molto probabilmente la traduzione sopra considerata “quanto basta per questa giornata” è quella più coerente con gli insegnamenti di Gesù. Potrebbe similmente essere declinata secondo quanto proposto dal greco Origene, che raccomandava di intendere “ἐπιούσιον” nel senso di “ἐπὶ τήν ούσίaν”, ovvero “per l’esistenza”. Quindi: “Per questo giorno fa’ che possiamo avere il pane che ci è necessario”.
La motivazione per limitare la richiesta al solo giorno presente si coglie leggendo un brano del libro dell’Esodo: “Allora il Signore disse a Mosè: Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge.” (Es, 16).
Tenendo conto di questo passo, probabilmente per Gesù, restando in linea con la tradizione delle sacre Scritture, il chiedere pane per l’avvenire sarebbe stato segno di poca educazione nei confronti di Dio; il pane deve essere chiesto giorno per giorno, come anche giorno per giorno si rinnova l’impegno per meritarselo.
Nella versione del Padre nostro riportata dal vangelo di Luca il pane è invece chiesto “ogni giorno”, quindi anche per l’avvenire. Il vangelo di Luca si era diffuso in ambiente romano e questo fatto potrebbe aver favorito una modifica rispetto alla versione originaria, che ipoteticamente potrebbe essere quella riportata dal vangelo di Matteo, essendo maturata in ambiente ebraico.
Un passo del vangelo di Matteo può ulteriormente orientarci al più profondo significato dell’invocazione: “25(…) non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.” (Mt 8, 19-34).
Nella presenza divina, come accadde nell’ultima cena e come si ribadisce nell’episodio della cena di Emmaus, raccontato nel vangelo secondo Luca (Lc 24, 13-35) e rappresentata nel dipinto. Il pane diventa un anticipo di Pentecoste, simbolo di un nutrimento spirituale che apre la mente del discepolo a una comprensione sul significato della vicenda di Cristo.
Leggendo il vangelo di Luca, comprendiamo che il “pane” invocato nel Padre Nostro ha anche questo significato per Gesù: un simbolo dello Spirito di Dio, che nutre spiritualmente il cristiano, se è desiderato:
“5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».” (Lc 11, 5-13 ).
Fonti evangeliche del dipinto “La cena di Emmaus”
– Lc 24, 13-35
[13]Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, [14]e conversavano di tutto quello che era accaduto. [15]Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16]Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. [17]Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; [18]uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». [19]Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20]come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. [21]Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. [22]Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro [23]e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. [24]Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
[25]Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! [26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28]Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29]Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. [30]Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. [31]Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32]Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». [33]E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, [34]i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». [35]Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.